10 gennaio 2007

Ma cosa serve davvero?


Internet, automobile, telefonino, vestiti di una certa foggia, casa di un certo tipo, lavoro stabile e sicuro, stipendio fisso, vita regolare, e potrei continuare.
La società ci dice quello che ci serve, ci suggerisce con voce suadente la marca di ogni immancabile elettrodomestico, ci informa sui fatti del mondo o almeno su cosa a noi serve credere che succeda. Ci impone anche un certo ritmo di vita, ci dice quali sono i giorni in cui possiamo festeggiare, quali sono gli orari che dobbiamo rispettare.
"Fight Club" è un grande film, e aveva messo a nudo la nostra ridicolaggine.
Ma quei ragazzini allampanati, con le spalle spioventi e la pancetta etilica, avvolti come cibo liofilizzato nell'ultimo vestito di Pulce&Poiana, i faccini puliti incorniciati dall'acconciatura con la frangietta, il lucidalabbra e il pantalone basso basso per far vedere che anche le mutande sono di Armadi... Saranno mai uomini?
Detta così è un po' banale, ne son ben consciente. Ma la banalità non cancella la realtà, solo la rende un po' noiosa, quel tanto che basta a farci girare dall'altra parte e far finta di nulla.
Non mi sento a mio agio, in questa società. Ho cominciato a eliminare un po' di cose che - diciamocelo - in realtà non ci servono. Non guardo la televisione da più di due anni. Ho venduto la macchina.Lungi da me estremizzare il discorso e isolarmi totalmente, perdere il contatto con la realtà, emarginarmi. Ma c'è qualcosa che non va, e... non so, vorrei tanto rimediare in qualche modo. Almeno per la piccola parte di realtà intorno a me.
Per ora, esperisco questo mio periodo di disadattamento sociale. Poi si vedrà.

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