12 marzo 2008

Weng Chun - Quaderno tecnico n.2

Difese da low-kick con tsau e angolo tiu. Ingressi nella guardia del compagno (lau), sbilanciamenti e transizioni tra colpi e proiezioni.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Francesco sei una pippa!!! davvero sei negato per le arti marziali...

Francesco Fonte ha detto...

Modestamente...

cloe ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Anonimo ha detto...

Salve per caso mi sono imbattuto in questo video.
Premetto che non conosco molto bene il Weng, ma non mi convincono molto questi tipi di parate da low kick...
Di solito nel momento in cui si para il calcio si dovrebbe ruotare il busto e la gamba scaricando la forza dell'avversario verso l'esterno per poi contrattaccare istantaneamente. Poi non mi convincono questi atterraemnti stile judo. E' assai diverso dal Wing chun secondo il mio modesto parere

Anonimo ha detto...

Sembra più una parata da praticante di Thai boxe, così come l'atterramento è simil judo. Non dico migliore o peggiore è ... attenzione.
Dico diverso dal WX che ho visto fino ad ora.

Gradito commento o risposta tecnica/autorevole :P

Arrivederci

Francesco Fonte ha detto...

Ciao
il low-kick non viene parato, ma si scarica la forza dell'avversario verso l'esterno, con un movimento di taglio dell'alto. Un'altra soluzione - non mostrata nel video - è di tagliare verso il basso. Sono due concetti, rispettivamente "tsau" e "got".
Sicuramente il Weng Chun è molto diverso dal Wing Chun conosciuto, che è fondamentalmente quello di Yip Man.
Il problema è che spesso tendiamo ad assimilare le tecniche a qualcosa di più conosciuto, così se si vede una proiezione si tende a dire "sembra judo". E perchè non Shuai Jiao, ad esempio? Se si analizza bene la lotta, tutte le meccaniche di proiezione, indipendentemente dall'averle sviluppate in Siberia o in Cina o in Giappone o in Tanzania, tenderanno ad assomigliarsi, senza per questo voler necessariamente dire che una derivi dall'altra o abbia copiato.
Il Weng Chun è un'arte estremamente varia in cui si spazia dallo striking su lunga distanza al clinch al grappling, tenendo coeso il tutto grazie ai principi che animano il nostro studio, e che sono principi bastai soprattutto su un uso razionale del nostro corpo e delle conseguenze dei nostri movimenti. Diventa così gioco forza, se si lavora con logica ad esempio sulle proiezioni, che le nostre modalità siano estremamente simili a quelle di qualunque altra arte marziale che lavori con logica sulle proiezioni.
Personalmente credo che il ritrovare tecniche simili in arti diverse e lontane sia per cultura che estrazione geografica è semplicemente una prova della loro bontà; sono gli "esotismi" che mi lasciano sempre un po' stranito.

Spero di essere stato esauriente!

Saluti

Sifu Francesco

Anonimo ha detto...

Ok forse guardando meglio il video hai ragione, anche se non riesco bene a distinguere lo scaricamento della forza dell'avversario verso l'esterno... può essere anche un problema di
profondità (che ovviamente si altera in un video)

Ti ringrazio per la risposta, e cmq ci vuole sempre molta umiltà per mettere un filmato su internet visto che tutti vedono e giudicano e lo rispetto.

Striking, clinch e grappling cmq non credevo che avesse a che fare con il weng chun.
Sicuramente non è contemplato in alcun stile cinese, e in nessun stile o sottostile shaolin. Eccetto che nel sanda, ma è venuto solo dopo... non è roba tradizionale.
Ne tanto meno nel wing chun e c'è un motivo ben preciso.

Mi domando allora: ma nel weng quindi non c'è chi-sao, non ci sono principi del tipo se l'avversario avanza cedi... non c'è lo studio del MUK YAN JOANG ??

Non avrebbe senso studuarli quando si trattare clinch, grappling ecc. E' un mio parere sia chiaro.

Grazie

Francesco Fonte ha detto...

Ciao anonimo
scusa il ritardo nella risposta. Striking,clinch e grappling sono semplicemente tre distanze di combattimento, e in quanto tali qualunque arte marziale vi si rifà, anche se magari prediligendone una.
Il wing chun ad esempio è prettamente un sistema di counter-striking, lo shuai-jiao è grappling.
Nel Weng Chun ci sono drills di chi-sao per allenare tecniche che si rifanno a queste tre distanze (che noi identifichiamo con tien-yan-de ossia cielo-uomo-terra, rifacendoci alle radici buddhiste dell'arte). Anche nello studio del mook yan chong, ovviamente presente nel weng chun, esiste una forma per ogni distanza, con tecniche che spaziano dal colpo, alla leva, alla proiezione, quindi di nuovo striking, clinch, grappling.
Che tu faccia Karate o boxe occidentale o Shaolin, quando tiri un pugno stai facendo striking, se afferri e proietti è grappling e così via.

Anonimo ha detto...

Ah ok grazie mille per il chiarimento mi è tutto molto più chiaro adesso :P

Più che altro era un problema di terminologia.